Recensione

Recensione di  

Maddalena Tassan     

del libro:


"Nella sabbia del tempo"


di
LAURA DE MENECH

Casa Editrice Kimcrik


Domenica 7 luglio 2019

Ecco la recensione a largo respiro dell'ultimo libro di questa bravissima scrittrice.
Un romanzo/saggio dal sapore intimista, ma non per questo inarrivabile e troppo personale. Il lettore si può riconoscere in molti passaggi o restare a guardare come fosse uno spettatore,  rapito da vicende legate alla crescita ed all'evoluzione  di un'anima antica e nuova nel contempo.
Oppure può assaporare le sensazioni e le emozioni vissute dal personaggio principale , come se fosse parte integrante del narrato .... Ma non finisce qui.




Leggere Laura De Menech, significa entrare in  punta di piedi in un mondo sottile e delicato, amorevole. In questo romanzo in particolar modo, si entra proprio così... piano piano. Poi lentamente si entra in questa dimensione, dapprima avvolta da una nebbia protettiva, che l'autrice biograficamente, ha distribuito sul narrato e poi via via si va sciogliendo. 

Che sia voluta o studiata a tavolino, non ha importanza. In ogni caso ha sicuramente la valenza di una sorta di coltre leggera, che permette al personaggio /autore di proteggere la sua infanzia e successivamente dell'intera sua vita. Fin dalla tenera età infatti, Anais (personaggio principale) si scontra con realtà sociali e di aggregazioni, che non le appartengono e non le danno gli stimoli e le risposte, che desidera. La verità è talmente evidente davanti ai suoi luminosi occhi, che ne vuole, giustamente crescendo, comprendere l'entità', la forza, i confini. Nel suo percorso di crescita personale, incontrerà' finalmente un ragazzo, Noah, quasi coetaneo, che darà un assaggio  della sua vita quotidiana, come la desidera proprio lei. 

Lui, un tipo studioso, completamente affascinato dalla matematica, vede in questa disciplina un modo di comunicare  libero da ogni interpretazione, nonché la perfezione delle leggi dell'universo. In questa  perfezione dei numeri trova sicurezza e per merito di essa, riesce a creare un canale, mediante il quale può a mettersi in contatto con Anais. 

Quest'ultima,  confrontandosi con lui, apprende  il concetto filosofico del saper vivere con ed attraverso ciò che si crede e si ama veramente. E se questo significa trovare il modo di relazionarsi a qualcuno "fuori di lei" che la accetti per quello che è e non è, ben venga. Altrimenti una sana solitudine è certamente più ambita e costruttiva. 

Questo ragazzo dunque è il suo Alter Ego. In lui riconosce l'essenza della vera vita, perché lui vive e  cavalca le sue priorità, senza farsi intimorire da nessuno.  Queste priorità ad esempio, sono non assecondare il pensiero comune e  non mentendo spudoratamente a sé stesso. 

Lascia dunque un messaggio ad Anais, ovvero che deve credere in sé, permettendosi  il lusso di mettere in pratica quei suoi ideali.... che hanno in comune. 

Anche  l'incontro con Ajace però non è da meno. Questo personaggio, ricco di esperienze di vita, permette ad apprendere ad Anais, di posare le sue convinzioni di libertà, libero arbitrio e pensiero, di "spazio per tutti", sulle sue mani vecchie e colme di saggezza. 

Per questo motivo forse la ragazza  si appassiona sempre di più alla sua  esigenza di sfuggire dalle masse, di isolarsi e forse di  apprezzare cose anche semplici, come i  profumi dei sentimenti veri. Anche  Ajace è un altro suo Alter ego. 

Da questo mentore passionale ed allo stesso tempo riflessivo, saprà gioire e  cogliere nel tempo, i frutti del suo seminare.

Credo che leggere i lavori di Laura De Menech, sia per chi desidera approcciarsi alla saggistica ed alla filosofia, uno scalino da fare. Questo perché l'autrice ha una naturale capacità di entrare in questi due modi di creare letteratura e di fonderli sinergicamente , creando una unica lirica spesso dura, analitica ed essenziale a tratti poetica e struggente. Come del resto è l’autrice, una fonte inesauribile di poesia e carattere: il Modus Operandi ideale x affrontare una quotidianità, che spesso rema contro e schiaccia la creatività, in meccanismi strandardizzanti. Non è banale, né un  luogo comune fare tale affermazione, ma un reale aspetto dell l'artista, al quale viene spesso chiesto di essere Social e competitivo. Tale pesantezza, spesso snatura e satura  tutto. La peculiarità' e l'originalità' devono dunque superare queste barriere precostituite. De Menech è sicuramente contro corrente, sicura nel suo mondo di Luce, alla ricerca sempre della "verità vera" quella scevra di ipocrisia e dolore indotto ad un altro essere vivente, solo per il gusto di causare danni. Ognuno secondo Laura deve essere responsabile di ogni sua azione e pensiero.e deve rispondere solo per sé stesso, per la sua integrità' morale. Questo è un messaggio dal quale attingere una modalità per affrontare le ingiustizie, le prevaricazioni. Lei ne racconta una, la sua. Ed è fantastica.... da leggere tutta d'un fiato. Resta nel cuore e nello spirito  e questo è perfetto. 

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